AmbienteParco, il cuore acquatico di Brescia

sabato 19 aprile 2014

A Brescia, nel cuore della città, c’è un angolo tutto verde, acque e quiete e relax. 

Un’ambiente tuttavia vivo, animato regolarmente da mostre, allestimenti e laboratori organizzati in strutture studiate appositamente per riprodurre case e spazi urbani il meno impattanti possibile sull’ecosistema. Si tratta di AmbienteParco di Brescia, che ospita al suo interno anche lo spazio Natur.acqua, operativo dal 2011: le vetrate di un tunnel subalveo consentono di ammirare le acque del laghetto al centro del parco, mentre il primo piano è dedicato ai giochi d’acqua, in un percorso di edutainment messo a punto per conoscere, scoprire e rispettare l’acqua.

AmbienteParco è dal 2010 science center per l'informazione e la divulgazione sulla sostenibilità e offre percorsi espositivi ed exhibit interattivi  all'interno del Parco dell'Acqua ASM Gianni Panella, che fa parte del circuito dei parchi pubblici della città di Brescia.

Natur.acqua, un’immersione educativa

Il percorso espositivo permqerwianente Natur.acqua si fonda sulla consapevolezza che l’acqua sia un bene indispensabile utilizzato però dall’uomo in modalità non sostenibili. Il percorso intende quindi sensibilizzare i cittadini – specie giovani e giovanissimi – sul rispetto dell’acqua e sul suo risparmio nei consumi quotidiani

Il tunnel dell’acqua: tematiche e messaggi

Il tunnel si sviluppa in dieci tappe, ciascuna dedicata all’approfondimento di un aspetto legato specifico. Da stati dell’acqua, ciclo naturale e ciclo antropizzato – con un accenno ai pesci presenti nel laghetto di AmbienteParco e alla biodiversità - si passa agli utilizzi in agricoltura e nelle proprie case, elementi affrontati sia in ottica di consumo che di risparmio. Si conclude infine con l’«acqua virtuale», con l’illustrazione delle aree del mondo in cui l’approvvigionamento idrico è insufficiente e di quelle che vivono problemi di grave inquinamento. 

I visitatori vengono accompagnati nella loro immersione da filmati, esperienze interattive che consentono di «toccare» l’acqua nei suoi tre stati (liquido, gassoso e solido) e da pannelli educativi diversificati a seconda dell’età dei partecipanti, utilizzati ad hoc dalle guide presenti per stimolare curiosità e sollecitare domande. Ci sono poi, per esempio, gli istogrammi d’acqua utili a rappresentare le enormi differenze di consumo fra le diverse aree del mondo, mentre l’analisi dei consumi all’interno delle nostre abitazioni è affidata a un pannello in plexiglas che mostra il consumo pro capite ripartito per tipologie di utilizzo con l’indicazione della quota che potrebbe essere ottenuta dal recupero di acque meteoriche o grigie. 

Il consumo responsabile: il muro di bottiglie e il loro assurdo viaggio

Un muro di bottiglie rappresenta il consumo annuo pro capite legato a problemi – dispendio energetico per la produzione e il trasporto, abbondante produzione d rifiuti – e suscettibile di alternative, dall’acqua di rubinetto eventualmente depurata a quella in bottiglia proveniente da fonti vicine. La bottiglietta, una volta gettata, inizia infatti il suo viaggi lungo il Paese, esclusivamente su gomma, con tutto ciò che ne consegue a livello economico, ecologico e ambientale. 

Le vasche d’acqua

In una vasca lunga 5 metri e larga 80 centimetri riempita con acqua fluente vengono inseriti mulini, dighe, tronchi in legno, pompe di sentina e un vortice d’acqua per mostrare le tecniche utilizzate sin dagli albori della storia umana per domare l’acqua, trasformata in veicolo di trasporto di materiali pesanti o in canali per l’irrigazione. 

Le proprietà fisiche dell’acqua

Imperdibile, specie per i più piccoli, il «lab» al piano terra per giocare con le bolle di sapone apprendendo così le proprietà fisiche dell’acqua di tensione superficiale e le sue forze di coesione e adesione. Grazie al gioco, i visitatori possono creare originali strutture tridimensionali inserendo in contenitori di acqua saponata speciali teli di acciaio inox, o realizzare enormi bolle di sapone oppure, ancora, dare vita a una sottilissima parete d’acqua in cui si ricreano moti turbolenti e colorati.

Non solo acqua: il faggio pendulo

Uno dei simboli del parco è il maestoso faggio pendulo che si incontra all’ingresso nord. Da circa 200 anni costituisce un cappello naturale, un rifugio, uno spazio gioco nonché un luogo per ammirare, semplicemente, la straordinarietà della natura. Il faggio assume di giorno il ruolo di naturale protagonista del giardino, di custode del parco, mentre di notte, grazie a un sistema di illuminazione con scenari variabili a seconda delle stagioni, si trasforma in un giocoliere di luci. 

L’accordo di programma con il Miur e l’idea del biolaghetto

AmbienteParco - con il Comune di Brescia, l’università degli studi di Brescia, l’università Cattolica del Sacro Cuore, la fondazione Musil, FEM2Ambiente (spin off dell’università Bicocca di Milano – aderisce all’accordo di programma sulla divulgazione scientifica «A Brescia si parla di scienza e tecnologia», cofinanziato dal Miur. 

All’interno del progetto, il museo di scienze naturali del Comune di Brescia è coinvolto nell’inquadramento ambientale del lago artificiale di AmbienteParco. In pratica l’attività si pone come obiettivo l’individuazione di un modello di gestione del lago basato sulla realizzazione di un sistema biotecnologico a basso consumo idrico ed energetico – in pratica un biolaghetto - per poter al contempo ridurre l’eutrofizzazione e favorire lo sviluppo di un habitat in cui possano ambientarsi e convivere le diverse specie di flora e fauna tipiche delle aree lacustri prealpine. A tal proposito, nei giorni scorsi si è tenuto un incontro tra i rappresentanti dell’Associazione Biolaghetto Italia, del Museo di Scienze Naturali del Comune di Brescia, di AmbienteParco, Università Bicocca, dell’azienda Eurovix e di FEM2Ambiente

 

AmbienteParco, largo Torrelunga n. 7, 25121 Brescia

www.ambienteparco.it

tel.030.361347, info@ambienteparco.it