Giugno popola il biolago della magia delle ninfee

lunedì 3 dicembre 2018

Esiste un fiore dal sapore più magico della ninfea? Difficile rispondere affermativamente, soprattutto se si ha la fortuna di possedere un biolago che nei mesi di giugno e luglio regala fioriture assolutamente spettacolari.

La ninfea, o Nymphaea, come molti sanno è una pianta spermatofita appartenente alla famiglia delle Nynphaeceaeae dai fiori acquatici molto grandi e decorativi. Per questo è spesso utilizzata nei biolaghi, ai quali regala un tocco di colore e magia.

Naturalmente, può essere di diversi tipi. C'è la “classica” ninfea, o Ninphaea alba, dai fiori grandi e bianchi, certo la più diffusa nel territorio italiano.

Poi ci sono la Ninphaea capensis, che invece ha petali viola intenso, e la Ninphaea rubra, dal colore fucsia brillante, mentre i territori nordici sono più fortemente popolati dalla specie della Ninphaea candida, che in Italia si trova soprattutto nel territorio di Udine.

Per il tipo di qualità da preferire, è naturalmente opportuno affidarsi ai consigli degli esperti, ma è bene sapere sin d'ora che se si opta per le specie tropicali, è indispensabile ricoverare le ninfee all’interno durante la stagione fredda, quanto meno nelle regioni del Nord Italia.

Se, infatti, le tantissime cultivar rustiche (che derivano da poche varietà come la Candida, ed essendo ibridi si riproducono per divisione del rizoma) possono vivere tranquillamente all'esterno, al Nord come al Sud Italia, le ninfee tropicali come la Capensis, la Daubeniana, la Cerulea,la Director Moore ecc. non sopravvivono a una temperatura inferiore a 7/8 gradi per cui – ad eccezione delle zone del Sud Italia - non possono resistere all'esterno e vanno ricoverate all'interno con l'arrivo dei primi freddi.

È curioso sapere che le ninfee sono utilizzate anche in cucina e in farmacia. I rizomi di queste piante, infatti, contengono un'alta percentuale di fecola per cui sono utilizzati come alimento da alcune popolazioni del Nord Europa (essenzialmente in Finlandia e in Russia) anche se, a causa dell'alta presenza di tannini, possono talvolta risultare amari.In Australia gli aborigeni si cibano del peduncolo del fiore insieme ai frutti arrostendoli sul fuoco.

Alcune specie di ninfee, invece, pare abbiano delle proprietà medicamentose per cui sono utilizzate nella medicina popolare. Le radici essiccate e polverizzate sono utilizzate, ad esempio, contro la dissenteria, la dispepsia e le emorroidi.

E se volete ammirare come le ninfee fioriscono in un magnifico biolago, guardare questo video: Una coppia, i suoi animali e il biolago sui colli piacentini