La pulizia di biolaghetti e piscine naturali

martedì 1 aprile 2014

Ecolaghi e biopiscine sono bacini artificiali d’acqua dolce messi a punto per ricreare in tutto e per tutto un sistema naturale

Vien da sé che la presenza di qualche foglia o di un deposito sul fondo del biolaghetto non debba arrecare disagi o fastidio, anzi: si tratta di manifestazioni totalmente naturali, utili ad aumentare la sensazione di benessere legata alla vita in un ambiente naturale da parte dei suoi possessori. Nondimeno, l’ecolago - così come la piscina naturale – necessita di operazioni di pulitura, tuttavia molto più semplici di quanto ci si potrebbe immaginare, da sviluppare principalmente in due fasi: una pulizia "ordinaria" e una "straordinaria".

Primavera e autunno: quando effettuare la manutenzione straordinaria di un biolago 

Le opere di ripulitura dell’ecolago devono essere affrontate in due momenti precisi dell’anno. Il primo intervento “straordinario” si esegue in corrispondenza della primavera (con un occhio tuttavia all’andamento delle condizioni meteo, differenti di anno in anno) o quando le piante acquatiche inizino a germogliare. Con un aspiratore si puliscono accuratamente il fondo e l’area di fitodepurazione per liberarli dai residui depositati durante la stagione invernale, per passare in seguito alla pompa di circolazione e al cesto dello skimmer, se presente, mentre le luci, le scale e i punti di accesso devono essere spazzolati per bene. È consigliabile non rimettere in circolo o nel filtro il deposito che si aspira sul fondo della piscina perchè troppo carico di sostanze nutritive.

Il secondo intervento straordinario si esegue a novembre-dicembre, mesi propizi per preparare l’ecolago e le piscine naturali all’inverno: in primis si potano le piante acquatiche per evitare che le foglie marciscano e si procede poi, come già fatto in primavera, alla pulizia di pompe e skimmer

L’impianto idraulico, se si decide di spegnerlo, dev’essere messo in sicurezza da eventuali gelate, badando di pulire bene la pompa di circolazione. Da non trascurare l’impianto di fitodepurazione che ha accumulato i detriti aspirati nel corso dell’intera stagione calda, vanno aspirati e gettati via. Gli interventi ordinari sulle biopiscine  Le attività di manutenzione ordinaria di un ecolago possono sembrare tante e impegnative a una prima occhiata. In realtà, la frequenza dipende molto da fattori come la qualità dell’acqua di riempimento, dai ritmi di utilizzo, dall’“anzianità” del biolaghetto (una biopiscina con diversi anni di vita è biologicamente più stabile e quindi più semplice da pulire rispetto a un impianto di recente realizzazione) e in particolare dalle esigenze del gestore: c’è chi predilige gli aspetti naturalistici e si limita a un’azione mensile e chi preferisce intervenire più frequentemente. 

La pulizia è legata inoltre alla forma del biolago: un lago naturale con bordo in ciottoli e pietre richiede una manutenzione maggiore di un lago formale. Quando la forma dell’ecolago lo permette si può utilizzare, per la pulizia del fondo e delle pareti, un robot pulitore molto simile a quello utilizzato per le piscine classiche. In termini generali, per mantenere il proprio biolaghetto in condizioni ottimali è bene pulire gli skimmer, spazzolare le luci e aspirare le scale e gli accessi al biolaghetto per evitare che diventino scivolosi e dunque pericolosi e fare lo stesso con la vasca di balneazione: l’acqua aspirata in questo caso può essere recuperata e depurata dall’impianto di fitodepurazione, così da minimizzare gli sprechi

 

 

Gli accorgimenti per la pulizia dei biolaghetti 

Per pulire una biopiscina non serve svuotarla completamente. Anzi: questo comprometterebbe la stabilità biologica del bacino, elemento che richiede diverso tempo per assestarsi e che è responsabile della salubrità dell’acqua. L’ecolago e la piscina naturale, inoltre, non richiedono in alcun caso l’utilizzo di prodotti chimici, ma esclusivamente di spazzole e aspiratori. La zona di fitodepurazione, infine, merita una menzione a sé: tale area non dev’essere pulita troppo spesso a tutela della flora e della fauna, da lasciare in condizioni di tranquillità e serenità affinché possano continuare il loro “lavoro” al riparo dallo stress di continue spazzolature.