Parco delle Marmitte dei Giganti, quando l'acqua plasma la roccia

giovedì 27 marzo 2014

Nel corso dei millenni, l’azione erosiva dei detriti trascinati dalla corrente dei torrenti secondo traiettorie circolari ha plasmato nella roccia profonda cavità ellittiche.

 

Cavità ellittiche che la fantasia popolare ha ribattezzato Marmitte dei Giganti, enormi contenitori in cui s’immaginava che giganti di pari dimensioni preparassero i loro cibi. Un inconsueto spettacolo che si lascia scoprire via via seguendo il gorgoglio celato dalle verdi fronde degli alberi. L'area del Parco Comunale delle Marmitte dei Giganti si estende oggi per circa 30 ettari nel Comune di Sarsina, in provincia di Forlì-Cesena, comprende buona parte del bacino del Rio Crocetta, affluente del fiume Savio, e in frazione minore quello del Rio Montalto; il crinale alla sinistra orografica del Rio Crocetta ha tenuto a battesimo l’insediamento abitativo del nucleo di Sarsina, prima città umbra e romana e infine medievale con il nucleo fortificato di Calbano.

Acque vorticose e pozzetti circolari

È l'acqua nel suo turbinio a creare profonde fosse e pozzetti perfettamente circolari, che sono poi i fenomeni geomorfologici denominati Marmitte dei Giganti, resi possibili dalla compresenza di diversi elementi: la velocità di caduta delle acque in vallecole strette e il moto reso vorticoso dalla particolare conformazione di sponde e alveo. La corrente trascina con sé i ciottoli in un movimento rotatorio all'interno di vortici discendenti che scavano in profondità, soprattutto nelle rocce arenacee scarsamente cementate. Le Marmitte più suggestive - uniche in Emilia Romagna e rare in Italia - si trovano sul Molinello, a circa 500 metri dal centro abitato in direzione Bagno di Romagna: un sentiero porta dinanzi all'acqua che, instancabile, mulina in tre Marmitte per poi precipitare nelle cavità sottostanti e raggiungere infine, attraverso una galleria interna, l'ultima Marmitta, in un gioco d'acqua e di schizzi unico nel suo genere.

Il parco comunale, i reperti storici e la vegetazione

L'assegnazione alla zona dello status di parco comunale non è casuale né frutto di velleità, ma intende tutelare e valorizzare l'ambiente con un approccio ricreativo e didattico, di pari passo con la riqualificazione delle aree verdi. Il parco non è un elemento a sé: come parte di un circuito, la zona delle Marmitte dei Giganti fa rete con i centri storici di Sarsina e Calbano, con i servizi culturali (il Museo Nazionale Archeologico, la Cattedrale di San Vicinio, il Museo Diocesano, le aree archeologiche urbane e l'arena Plautina) con un obiettivo complessivo di valorizzazione delle risorse ambientali.

Le Marmitte dei Giganti sono inserite in un paesaggio naturale ben conservato, in particolare lungo il Rio Crocetta, e ricco di caratteristiche di pregio: oltre alle Marmitte, sono presenti "quadri" paesaggistici d'insieme che rendono l'area attraente e suggestiva, circondata da boschi ricchi di specie arboree - l'acero, l'orniello, il cerro, il frassino, il carpino, il castagno, il faggio, la roverella e arbusti quali il sanguinello, il biancospino, il corniolo, il nocciolo, il ginepro o la ginestra - come pure di manufatti tipici della storia locale quali l'antico percorso con le opere di contenimento, il ponte in pietra e due case coloniche. L'area è inoltre collocata a ridosso del centro storico di Sarsina e del nucleo storico di Calbano. Il viaggio alla volta delle Marmitte dei Giganti tra reperti storici e tracce della storia che fu è avvolto da profumi inebrianti di erba bagnata e rugiada, al ritmo scandito dall'incessante fragore delle cascate in un panorama di impareggiabile bellezza.

COME ARRIVARE

Da Sarsina sulla strada provinciale n. 138 al km 21+200. Gli ingressi alle Marmitte dei Giganti di Sarsina si trovano a 500 metri dal paese, in direzione di Bagno di Romagna.Un pannello informativo, collocato alla fine del grande ponte, segnala il percorso: immediatamente a destra, per le Marmitte del rio Crocetta - l'area è attrezzata per pic-nic - e più avanti avanti di 100 metri, a sinistra, per le Marmitte del fosso Molinello.